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Casa Commerciale Barilli

Di rilevanza storica

Schede

Via Rizzoli 16, angolo via Caduti di Cefalonia (già via Venezia). 1906-1907; committente Arturo Barilli; impresa costruttrice: Vincenzo Nicoletti; decorazioni ceramiche: Aristide Zannini; decorazioni pittoriche: Damaso Frazzoni; lavori in ferro: Ermete Maccaferri.

Edificio che si allinea, anche se in dimensione ridotta, alla tipologia dei “grandi magazzini” e che rappresenta, pur nella sua qualità di episodio isolato, la testimonianza dell'inserimento di stilemi modernisti nel tessuto edilizio del centro antico della città. La connotazione commerciale è affidata, oltre che alla caratterizzazione tipologica della “soluzione d'angolo” (che offre una maggiore disponibilità di fronte espositivo, individuabile da un più ampio arco visuale), anche alla “sigla” ornamentale della testa alata del Mercurio, iterata sulla cornice terminale del secondo piano.

La costruzione si sviluppa su quattro piani tutti diversamente caratterizzati in esterno. La struttura verticale è scandita dalle lesene a tutta altezza, mentre quella orizzontale è evidenziata in facciata dal motivo degli archi ribassati. Proprio sulle lesene e sugli archivolti si notano i temi decorativi più appariscenti e di impronta secessionista. Nelle cartelle che decorano i settori di lesena all'ultimo piano, la destinazione commerciale del fabbricato viene rimarcata dal motivo del “caduceo”incorniciato in un fregio floreale di raffinato disegno.
Altri dettagli di aggettivazione floreale, ma di fattura più grossolana, si rilevano negli intrecci in ferro battuto che costituiscono le balaustrate della terrazza e delle finestre-pareti con le quali si è provveduto al tamponamento dei vuoti di facciata per l'ottenimento di un effetto di “vetrina continua” anche in altezza.

Attualmente l'edificio si presenta in un discreto stato di conservazione pur dovendo registrare la completa trasformazione, sia interna che esterna, del piano terra e la scomparsa delle  decorazioni pittoriche nelle formelle del sottotetto.

Carlo Cresti

Testo tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra GRAFIS, Bologna, 1977
Trascrizione a cura di Lorena Barchetti