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Bononia Ridet

1888 | 1894

Schede

Guido Podrecca, alias Goliardo o Maschera di Ferro, studente di lettere di origine lombarda, e Gabriele Galantara (Rata Langa), studente di matematica nato a Montelupone (Macerata), fondano "Bononia Ridet", rivista degli universitari di tendenza socialista e anarchica, il cui titolo fa il verso al motto "Bononia docet". Pubblicata dal 10 marzo 1888 in quattro pagine, con caricature di noti personaggi, si presenta come organo (non ufficiale) dell'VIII Centenario dell'Esposizione in Bologna. Il mancato successo economico della rassegna fa scrivere al foglio che nessuno da un pezzetto si accorge più che a Bologna vi sia una Esposizione Internazionale. Nel 1888 in occasione delle feste degli studenti pubblica una "Strenna Ricordo del Bononia Ridet": oggi da Bologna è ripartita la scintilla goliardica. Podrecca è anche l'inventore, proprio durante le feste studentesche, del berretto goliardico con i colori delle varie facoltà, che è distribuito a tutti gli studenti. Agli inizi del 1889, ormai spentasi l'eco delle feste petroniane, la rivista comincia ad affrontare temi politici e sociali. Dalle sue colonne partono duri attacchi al sindaco Tacconi e perfino a Carducci, considerato, dopo l’Ode alla regina Margherita, un traditore degli ideali repubblicani. Il 1 maggio 1890 in occasione della prima Festa del Lavoro operai e studenti vengono caricati dalla cavalleria e da agenti della questura con la pistola in pugno. Sono arrestate una trentina di persone, tra le quali tre studenti. Il Bononia Ridet così commenta: Tra un cordone e una bastonata, tra una bastonata e un arresto e un vetro rotto, tra un vetro rotto e un fischio... anche il primo maggio passò.

Il binomio Galantara - Podrecca lascia nel gennaio 1894. Già da alcuni mesi i due sono impegnati a Roma con "L’Asino", destinato a divenire il più famoso foglio satirico della sinistra socialista. La proprietà di "Bononia Ridet" passa ad un anarchico, Giovanni Damanico, inviso però alla redazione, che si dimette in blocco. Poco dopo la rivista scompare nel silenzio giungendo al n. 424 nel 1894. Le subentra per breve periodo un foglio dal tono più spensierato e goliardico del precedente, l'Asso di Bastoni diretto da Giulio Marcovigi (pseudonimo Giolli), studente di ingegneria e Riccardo Moscatelli. Le riviste studentesche sono sempre state un laboratorio di scrittura e di disegno dove spesso hanno fatto i primi passi giovani uomini e donne che sarebbero poi diventati le "grandi firme" dell'Otto e del Novecento. Pittori, scrittori, architetti, ingegneri, artisti, disegnatori, animarono col loro estro giovanile le riviste pubblicate insieme ai compagni universitari. La produzione editoriale studentesca coinvolse tutte le generazioni di universitari in Italia così come all’estero.

In collaborazione con Biblioteca dell'Archiginnasio – Cronologia di Bologna