Bologna 'città ospedaliera'

Scheda

Con un manifesto affisso il 19 luglio, il podestà Mario Agnoli annuncia una iniziativa per dotare la città di alcuni ospedali di guerra, anche grazie alle offerte dei privati. L'ing. Agnoli, consigliato dal provinciale dei Domenicani p. Acerbi, tenta di accreditare Bologna come "città ospedaliera" e quindi preservarla da operazioni belliche. Dopo i bombardamenti dei mesi precedenti il numero dei posti disponibili è notevolmente ridotto. Particolarmente grave è la distruzione dell'ospedale Maggiore situato in via Riva Reno. Anche il Sant'Orsola è stato colpito. E' promossa la costituzione di 10.000 posti letto, con sette nuovi ospedali di guerra presso edifici scolastici, quali i licei Righi, il Galvani, il Minghetti, il convento di San Domenico e la fabbrica Ducati. Sono istituiti inoltre posti di pronto soccorso con l'aiuto della Croce Rossa in vari punti della città.

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