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Pietro Tesini detto/a Pircin

12 novembre 1909 - [?]

Scheda

Pietro Tesini, «Pircin», da Ugo e Cesarina Totti; nato il 12 novembre 1909 a Bologna; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Manovale.
Iscritto al PCI.
Il 7 aprile 1926 fu arrestato per la sua attività politica e rilasciato pochi giorni dopo. Il 4 febbraio 1927 venne denunciato e deferito al Tribunale speciale per avere diffuso con altri 35 antifascisti volantini celebranti il sesto anniversario di fondazione del PCI. Arrestato nel maggio 1927 a Milano, il 25 giugno 1928 fu assolto dal reato di «ricostituzione del PCI, propaganda sovversiva». Mentre era in carcere subì una seconda denuncia al Tribunale speciale, per avere ricostituito il PCI a Firenze.
Il 7 settembre 1928 venne nuovamente assolto, ma non scarcerato e il 29 gennaio 1929 fu assegnato al confino per 3 anni. Andò a Ponza (LT) dove subì numerosi arresti e relative condanne per contravvenzione agli obblighi del confino. Ebbe anche 6 mesi per avere detto in pubblico «A morte Mussolini».
Il 3 giugno 1931 fu liberato e classificato di «3a categoria» quella delle persone considerate politicamente più pericolose.
Chiamato alle armi il 21 marzo 1932, il 10 luglio 1933 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale perché accusato di avere fatto scritte antimilitariste nella caserma di Modena dove prestava servizio. Prosciolto in istruttoria il 12 ottobre, non venne liberato, ma assegnato al confino per 5 anni. Andò a Ponza, dove collezionò un'altra lunga serie di arresti e di condanne per «protesta collettiva» o contravvenzione agli obblighi del confino.
Nel 1939, quando si trovava a Ventotene (LT), gli furono assegnati altri 5 anni di confino «per cattiva condotta politica» e fu trasferito alle Tremiti (FG).
Tornò in libertà l’1 settembre 1943, dopo avere trascorso poco meno di vent'anni in carcere o al confino.

Durante la lotta di liberazione militò nell'8a brigata GL Masia e operò a Bologna. Riconosciuto partigiano con il grado di sergente dal 29 gennaio 1944 alla Liberazione. [O]