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Bruno Roveri

31 gennaio 1907 - [?]

Scheda

Bruno Roveri, da Gaspare ed Elisa Bruzzi; nato il 31 gennaio 1907 a Bologna; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Artigiano meccanico.
Militò nel movimento di GL scoperto dalla polizia a Bologna nel novembre 1930.
Il 13 novembre 1930 fu arrestato - con l'accusa di fare parte della Concentrazione antifascista e di avere issato su uno stabile uno «straccio rosso» il 7 novembre - unitamente a Gianguido Borghese, Luigi Gaiani, Renato Gaiani, Otello Lamma, Umberto Orsini, Mario Protti, Alberto Trebbi ed Enzo Zucchini. Deferito al Tribunale speciale, — per avere «concertato tra loro e con altri di attentare all'ordine costituzionale e dello Stato dando adesione ed attività all'organizzazione segreta e rivoluzionaria a carattere repubblicano "Giustizia e Libertà", la quale mira a provocare nel Regno l'insurrezione armata e la guera civile» - il 26 giugno 1931 fu condannato a 3 anni di reclusione per «associazione sovversiva e propaganda».
Mentre era detenuto nel penitenziario di Finalbergo (Finale Ligure - SV), con altri 14 detenuti fu arrestato per avere organizzato una manifestazione di protesta, contro la celebrazione ufficiale della festa del «natale di Roma». Durante la protesta venne gridato: «Viva l'Internazionale. Viva la rivoluzione sociale. Abbasso Mussolini. Abbasso il Fascismo». Deferito al Tribunale speciale, il 29 agosto 1932 fu prosciolto in istruttoria.
Il 10 novembre 1932 tornò in libertà per la concessione dell'amnistia per il decennale fascista.
Il 17 dicembre 1935 fu arrestato e ammonito perché accusato di essere «pericoloso per gli ordinamenti politici dello Stato».
Il 9 novembre 1937 subì un nuovo arrestato per «organizzazione comunista» e «riunioni, reclutamento di volontari, audizioni radiofoniche di emittenti comuniste, raccolta di fondi per l'aiuto alla Spagna repubblicana». Fu classificato comunista e il 12 febbraio 1938 deferito al Tribunale speciale con altri 15 militanti antifascisti.
Il 7 aprile 1938 venne condannato a 5 anni di reclusione per «associazione e propaganda sovversiva». Scontò la pena nel carcere di Civitavecchia (Roma), dal quale fu dimesso il 9 novembre 1942. Appena liberato fu richiamato alle armi e prestò servizio militare a Cesena (FO), con il grado di caporale, dal 20 dicembre 1942 al 10 luglio 1943.

Durante la lotta di liberazione fu attivo in una brigata bolognese. Riconosciuto patriota. [O]