Salta al contenuto principale Skip to footer content

Diego Domenico Guadagnini

26 marzo 1890 - [?]

Scheda

Diego Domenico Guadagnini, da Francesco e Giuseppina Brini; nato il 26 marzo 1890 a Imola. Nel 1943 residente a Milano. Operaio metallurgico. Anarchico. Iscrittosi dal dicembre 1916 all'UAER fu insieme con Primo Bassi, Aldo Bernardi, Gino Carè una delle personalità più prestigiose e attive dell'anarchismo imolese.
Il 18 novembre 1917 fu arrestato per la prima volta a Ponte Rosso (Imola) «covo dei disertori». Esponente della corrente libertaria, sostenne la necessità di riorganizzare il movimento anarchico per incidere sulla realtà italiana. Buon oratore, riuscì a coagulare attorno alla sede di Imola i gruppi anarchici emiliano-romagnoli. Il 23 marzo 1919 organizzò in Imola il 3° convegno anarchico romagnolo nel corso del quale venne eletto delegato al convegno nazionale di Firenze (aprile 1919) assieme a Bernardi. Sindacalista e assertore di un'azione con tutte le forze rivoluzionarie, in occasione dello sciopero per il carovita (estate 1919) costituì il comitato unitario che impose a Imola il ribasso dei prezzi del 50%. Antiparlamentarista, nell'ottobre 1919, tenne numerosi comizi per sollecitare l'astensione dal voto.
Sotto la sua direzione il gruppo anarchico imolese divenne, tra il 1919 e il 1921, uno dei maggiori movimenti che contrastò la costituzione dei fasci imolesi e frenò la violenza delle squadre fasciste. L'incisività dell'azione dell'anarchismo imolese si vanificò per la perdita della sua connotazione libertaria e l'arretramento su posizioni di difesa, per la frammentarietà e la disorganizzazione dei suoi interventi. Nel congresso dell'UAI tenutosi a Bologna nel 1920 venne nominato membro di corrispondenza, carica che mantenne fino al 1921. Fu direttore del comitato prò vittime politiche dell'UAI. Nel giugno 1920 con Clodoveo Bonazzi, Pietro Comastri e Armando Picciuti costituì a Pontelungo (Imola) il circolo di studi sociali che accanto a finalità educative, svolse anche un'azione antimilitarista. Collaboratore di vari periodici, fino al giugno 1920 fu gerente responsabile di “Sorgiamo” il periodico anarchico imolese sul quale scrisse numerosi articoli sotto gli pseudonimi 'Ogeid' e il 'Romagnolo'. Per la sua attività pubblicistica venne più volte arrestato. Emigrato a Milano, nel 1926 fu arrestato perché «organizzatore del gruppo anarchico Bakunin». Il 23 novembre 1926 la Commissione provinciale lo assegnò al confino per 5 anni. Nel 1928, mentre era confinato, venne accusato di «ricostituzione di organizzazione disciolta e propaganda sovversiva». Con sentenza del Tribunale speciale del 2 ottobre 1929 fu prosciolto per non luogo a procedere. Venne liberato il 23 novembre 1929 per riduzione del confino. [AQ]