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Incidenti per la vertenza agraria del 1920

1920

Schede

La vertenza agraria del 1920, conclusasi con il Concordato Paglia-Calda, fu caratterizzata da numerosi incidenti.
Alcuni furono di grandi dimensioni, come quelli di Decima di S. Giovanni in Persiceto e di Portonovo di Medicina, e altri di portata inferiore. Questi - tra i minori - quelli che ebbero conseguenze gravi e mortali.
Il 28.8.1920 a Codrignano (Fontanelice) si ebbe uno scontro tra coloni “bianchi” e braccianti “rossi”. Il colono Domenico Frontali morì per una bastonata al capo. Il 25.5.1923 la corte d’Assise di Bologna emise questa sentenza: Angelo Errani 9 anni e 18 giorni; Domenico Plazzi 5 anni; Gaspare Sagrini 6 anni; Giuseppe Sangiorgi 6 anni; Ugo Solaroli 9 anni, un mese e 7 giorni; Antonio Turicchia assolto (Corte d’Assise di Bologna. 1922-1923, p.190).
Il 29.8.1920 a Fontanelice si ebbe uno scontro tra coloni “bianchi” e braccianti “rossi”. Il bracciante Giuffrida Poggiali, da Remigio, fu colpito da una fucilata sparata da un colono della famiglia Trebbi. Riportò una ferita giudicata guaribile in 30 giorni. Altri 2 braccianti restarono feriti lievemente.
Il 17.9.1920 a Imola, nel corso di uno scontro tra coloni “bianchi” e braccianti “rossi”, restò ucciso il colono Arcangelo Solferini. L’1.5.1925 la corte d’Assise di Bologna emise questa sentenza: Ateo Brini* 8 anni e 4 mesi; Tomaso Cristallini assolto (Corte d’Assise di Bologna, 1924-1931, p.106).
Il 22.10.1920 l’imprenditore agricolo Flaminio Po si recò, a Bologna, nell’abitazione del bracciante Ernesto Canova per proporgli mentre era in atto lo sciopero agrario - di recarsi in un suo fondo a Granarolo Emilia per lavori di trebbiatura. Tra i due - dopo che il Canova aveva rifiutato la proposta si accese una lite furibonda, nel corso della quale il Po uccise il Canova con un colpo di pistola. L’8.7.1921 la corte d’Assise di Bologna assolse il Po. A parere dei giudici l’imputato, dopo essersi recato volontariamente nell’abitazione del Canova, aveva sparato perché «costretto dalla necessità di respingere da sé una violenza attuale ed ingiusta» e per «avere agito in istato di legittima difesa» (Corte d’Assise di Bologna, 1920-1921, p.379).
Il 30.10.1920 a S. Agata Bolognese nel corso di uno scontro perse la vita il colono “bianco” Gaetano Guizzardi. Il 9.2.1923 la Corte d’Assise di Bologna emise questa sentenza: Sileno Bicocchi* 15 anni; Antonio Candini 7 anni e 6 mesi; Ivo Guizzardi 4 anni, 10 mesi e 10 giorni; Agostino Pietrobuoni 5 anni e 10 mesi; Secondo Sola 15 anni (Corte d’Assise di Bologna, 1922-1923, p.138).